Riportiamo un articolo pubblicato venerdì 26 settembre sul sito del Trentino, a questo link.
CUSIANO. Per la prima volta nella sua carriera Davide Bresadola ha vinto il titolo di campione italiano nel salto speciale. Un periodo di grande forma per l’atleta azzurro, lo scorso fine settimana in Kazakistan ha colto il miglior risultato in carriera con il settimo posto nel Summer Gran Prix.
Walter Cogoli, suo storico allenatore, che lo segue anche in nazionale, parla di Davide in gara e nella vita. Il loro è un rapporto speciale, entrambi di Cusiano abitano a 200 metri di distanza, lavorano insieme da 14 anni e per Davide “Walter è l’allenatore con la “a” maiuscola, sia dal punto di vista tecnico che umano, in una parola mister costanza”.
Che cosa rappresenta il titolo italiano?
Questo titolo lo aspettava da un paio d’anni, ma non era mai riuscito ad esprimersi al meglio delle sue potenzialità. Sicuramente gli darà una bella iniezione di fiducia per le prossime gare e per la sua autostima. Gli allenamenti stanno procedendo bene, l’obiettivo è portarlo a effettuare delle belle gare nelle prossime tappe di Coppa del Mondo estiva in Kazakistan, Germania e Austria.
La vittoria è stata un’emozione anche per lei?
Sicuramente per me è stata una grande gioia e un grande orgoglio per aver ottenuto un ottimo risultato a lungo inseguito. Essere l’allenatore di un atleta che proviene da un piccolo paese con poche strutture e contribuire assieme a vincere un titolo assoluto dà molta soddisfazione.
Da quanto conosce Davide?
Conosco Davide da quando aveva 11 anni, fin dal lontano 1999, anno in cui ho dovuto abbandonare l’attività per un infortunio al ginocchio. Devo dire che è sempre stato un talento nel salto dal trampolino, ha sempre avuto buon attitudine al volo, molto sensibile alle correzioni tecniche e grande volontà di allenarsi.
Un talento fin da piccolo?
Ha sempre raccolto molte medaglie e titoli fin dalle categorie allievi sul k30 sia salto speciale che combinata, dove ha conquistato podi in Coppa Europa e la partecipazione olimpica di Torino 2006. Nel 2010 è passato al salto speciale, in combinata non riusciva a ottenere dei risultati in linea con le nuove regole della Coppa del Mondo. Fin da subito è riuscito ad adattarsi partecipando ai Mondiali di Oslo del 2011.
Com’è Davide nella quotidianità dell’allenamento?
In questi 14 anni di lavoro e vita insieme posso dire di conoscerlo come le mie tasche anche perché abitiamo a 200 metri di distanza (ride)! Ha un carattere molto buono ed è molto preciso nella cura dell’allenamento e dei dettagli relativi ai materiali. Sul trampolino è un atleta con molto coraggio con un grande talento per il volo. Negli ultimi anni ha lavorato molto mentalmente per cercare di gestire l’adrenalina prima delle gare che ogni tanto incide sulle sue prestazioni.
Che rapporto ha con Davide?
Un rapporto sincero e chiaro, ho sempre avuto fiducia nelle sue qualità e lui questo lo sa. Anche lui ha fiducia in me e sa che cerco di supportarlo al meglio delle mie qualità di allenatore e ogni tanto amico confidente. I giorni prima della gara Davide era molto carico e vedevo in lui il desiderio ottenere questo risultato perchè sapeva di valere questa prestazione. Prima della gara mi ha fatto un cenno dalla seggiovia, un segnale che era libero in testa e pronto a fare una bella prestazione!
Obiettivi della stagione invernale?
Confermarsi nei top 30 in Coppa del Mondo e magari qualche top 20, poi i Mondiali in Svezia a Falun e le Tappe di Coppa del Mondo sui trampolini di volo oltre i 200 metri. (f.t.)